Obiettivo pancia piatta: eliminare il grasso addominale

Obiettivo pancia piatta: eliminare il grasso addominale

Sfoggiare una pancia piatta è sicuramente il sogno di molti. Ma come eliminare il grasso addominale? In inverno, la carenza di attività e i peccati di gola favoriscono l’accumulo di grasso sul girovita. Si tratta di un problema riguardante le persone con qualche chilo di troppo, ma anche molti individui di costituzione magra. Questo perché la pancia gonfia non è solo legata all’avere qualche chilo in più: può anche essere sintomo di qualcosa che non va per la presenza di problematiche intestinali, come le intolleranze alimentari o la sindrome del colon irritabile, spesso associata a stress e nervosismo.

In questi casi, è bene rivolgersi a un nutrizionista esperto in materia, che sappia dare le giuste indicazioni. In ogni caso, l’approccio da seguire per eliminare la pancia e ritrovare il peso forma dovrà essere il più possibile integrato, iniziando con una corretta alimentazione e una costante attività fisica. Ecco alcuni accorgimenti alla portata di tutti su come eliminare il grasso addominale.

Pancia piatta: consigli utili su come eliminare il grasso addominale

Alimentazione corretta

Il gonfiore potrebbe essere la conseguenza di abitudini alimentari non molto salutari. Inizia ad introdurre nella tua dieta quotidiana molte verdure, come zucchine, carote, sedano, cetrioli, lattuga, fagiolini, zucca, rapa, melanzane, peperoni. E proteine, soprattutto carni bianche e pesce magro.

Per quanto riguarda i carboidrati, scegli i cereali senza glutine, come riso, mais e grano saraceno. Spazio anche alla frutta da consumare però lontano dai pasti, altrimenti fermenta e crea gonfiore: banane, mirtilli, pompelmo, limone, melone, ananas, kiwi ed uva.

Un’altra regola basilare è fare cinque pasti al giorno, tre sostanziosi (colazione, pranzo e cena) e due spuntini (a metà mattina e nel pomeriggio). In questo modo il metabolismo sarà sempre attivo ed eviterai picchi e cali glicemici che porterebbero ad attacchi di fame. Altra regola d’oro è mangiare con gusto, masticando lentamente, per far lavorare meno lo stomaco ed evitare di ingerire aria che ti gonfierebbe soltanto.

Cibi da evitare

Per far sparire quel fastidioso gonfiore addominale, limita il consumo di carboidrati raffinati, soprattutto pane, pasta, prodotti da forno, biscotti e dolci. Elimina poi gli alimenti grassi, come i cibi fritti e il burro. Riduci anche l’apporto di sale, sostituendolo con le spezie ed erbe aromatiche. Metti al bando tutti quegli alimenti che possono fermentare nell’intestino, determinando un accumulo di gas e, quindi, problemi intestinali: legumi, carciofi, broccoli, cavolfiori, cachi, ma anche mele, pere, latte, formaggi morbidi e freschi. No, infine, a zucchero, dolcificanti artificiali, chewing-gum e caramelle.

Bere acqua: spesso ce ne dimentichiamo

Per avere una pancia snella, la tua migliore amica è l’acqua. Bevine almeno 1 litro e mezzo al giorno, a piccoli sorsi e lontano dai pasti, altrimenti prolunghi la digestione e crei ulteriore gonfiore. L’acqua rende la pelle luminosa, depura dalle tossine, contrasta la cellulite e sgonfia la pancia!

Ottime anche le tisane, gli infusi, i centrifugati di frutta e verdura. E l’acqua tiepida con succo di limone da bere ogni mattina, appena ti svegli, a digiuno. Se l’acqua è un vero elisir di bellezza, non si può certo dire altrettanto di bibite gassate, succhi di frutta dolcificati, vini dolci e superalcolici, che disidratano: sono i veri nemici di una pancia piatta!


I ricercatori g&life in questi anni hanno studiato un alleato che può essere aggiunto all'acqua per aumentare la detossificazione e drenare il corpo: si tratta del FluiDrain, un concentrato da aggiungere all'acqua che ha un effetto epigenetico. Contiene infatti numerosi ingredienti noti per agire sui geni legati all'adipogenesi (creazione di grasso) e quindi contrastano il formarsi dell'adipe, anche addominale. image

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Muoversi di più

Grazie ad un’alimentazione adeguata, possiamo sgonfiare l’addome. Ma se il nostro obiettivo è un ventre tonico e piatto, devi svolgere una regolare attività fisica. Anche camminare tutti giorni per 30 minuti di buon passo. Ti consigliamo di svolgere attività aerobica, fondamentale per smaltire i grassi in eccesso e, in particolare, l’adipe accumulato, da svolgere almeno 3 volte a settimana. Puoi scegliere di nuotare, andare in bicicletta, ballare o, se preferisci i giochi di squadra, giocare a pallavolo.

No a diete drastiche fai da te

In ogni caso, è sempre meglio evitare diete lampo, che promettono di farti dimagrire in poco tempo, o ancora peggio, digiunare. Tra eccessi e restrizioni, rischi di mettere l’organismo in ulteriore difficoltà, peggiorando la situazione e ritrovandoti solo con una pancia flaccida, che nel giro di poco tempo tornerebbe alla situazione iniziale.

Potrebbero, nel breve periodo, funzionare le diete mima-digiuno: però vanno esgeguite sotto stretto controllo di un nutrizionista in modo da avere benefici ed evitare danni.

Il metabolismo non è uguale per tutti

Ebbene sì: alcune persone hanno un metabolismo degli zuccheri ottimale. Altre meno. Dipende anche dalla genetica: chi ha un metabolismo non ottimale è più sensibile ad alcool e zuccheri (carboidrati), con conseguenze quali la tendenza all’accumulo di grasso, il rischio di diabete, le malattie metaboliche.

Se una volta queste informazioni erano ipotesi, oggi, è possibile conoscere il proprio metabolismo degli zuccheri attraverso il passaporto genetico. E’ sufficiente un campione di saliva e si possono analizzare i geni del metabolismo degli zuccheri:

  • TCF7L2: il gene dell’insulina;
  • PPAR gamma-2: il gene della ridistribuzione del grasso;
  • PGC-1 alpha: il gene “interruttore on- off”;
  • LEPR: il gene dell’insulina e del glucosio.

E’ anche possibile prendere in considerazione i geni del metabolismo dei grassi

  • Resistina: il gene della deposizione del grasso;
  • Recettore LDL: il gene del colesterolo;
  • MC4R: il gene dell’appetito e della sazietà;
  • LPL: il gene dei trigliceridi e del colesterolo;
  • Grelina: il gene dell’appetito;
  • GCKR: il gene dell’immagazzinamento del glucosio;
  • FTO: il gene della sazietà, correlato all’obesità;
  • APOA5: il gene dei trigliceridi.

Qual è il vantaggio di avere queste informazioni?

Se queste informazioni sono correttamente intepretate da un genetista medico, condivise con un professionista della nutrizione e combinate con i propri valori biochimici e antropometrici, consentono di mettere a punto un piano nutrizionale super personalizzato.

Sembra un processo complesso, ma i ricercatori g&life hanno messo a punto un piano nutrizionale che combina genetica e stile di vita. Si tratta dell'unico piano nutrizionale genetico al mondo ad essere stato brevettato e applicato, monitorandolo, per più di due anni su 191 persone.

Se esistesse una strategia uguale per tutti sarebbe fantastico. Tuttavia il fatto che ognuno è diverso significa che anche la strategia debba essere personalizzata. C’è chi ha maggiori risultati aumentando la termogenesi e chi invece dovrà stare attento ai picchi glicemici. C’è chi dovrà preferire cibi piccanti e chi invece la cannella. Come capire quali sono i cibi giusti per me?

Questa domanda, e più di 10 anni di studi hanno dato vita alla nutrizione di precisione: trovi maggiori informazioni sulla home page.