Il senso della fame e della sazietà

Il senso della fame e della sazietà

Da cosa dipende il senso di sazietà?

Il senso di sazietà è una risposta neurologica controllata da specifiche regioni del cervello e dipende da alcuni ormoni, leptina e grelina. Il sottile equilibrio tra i diversi ormoni che regolano questa sensazione è determinato da fattori genetici. La variabilità genetica fa si che ognuno di noi sia più o meno predisposto a mangiare di più e a scegliere e preferire cibi grassi.

Il senso di sazietà e il gene FTO

Il gene FTO produce una proteina che modifica il DNA e può attivare o disattivare la funzione di altri geni tra i quali quelli implicati nelle regolazioni metaboliche e nella regolazione della sensazione di appetito. Questa proteina è presente soprattutto nel tessuto adiposo, nel pancreas e nell’ipotalamo che è l’organo responsabile, tra le altre cose, del controllo della fame e della sazietà; l’ipotalamo influisce sul nostro introito di calorie, in poche parole su quanto mangiamo. Non a caso, dagli studi emerge che FTO è in qualche modo associato all’indice di massa corporea, anche se non è chiaro come questo avvenga.

La predisposizione genetica ai chili di troppo

Lo sappiamo tutti che un’alimentazione corretta e l’esercizio fisico sono importanti per mantenersi in forma, ma non è tutto: gli ultimi studi scientifci mostrano che ci sono componenti genetiche sostanziali legate all’indice di massa corporea; la tendenza ad accumulare i chili di troppo è - in parte - scritta nel nostro DNA.

Il gene che risulta più di altri correlato al sovrappeso si chiama FTO (Fat Mass And Obesity-Associated Gene); una variante non ottimale di questo gene, infatti, dispone maggiormente un soggetto all’obesità soprattutto nel caso in cui svolga poca o nessuna attività fisica. Il discorso non vale per gli individui che sono molto attivi (si parla di 900 kcal/giorno di spesa energetica) sia che siano portatori della variante sfavorevole del gene FTO (Arch Intern Med. 2008;168(16):1791-1797), sia che presentino questa variante nella sua condizione ottimale. Gene che è anche associato all’insorgenza di diabete di tipo 2, una delle malattie legate al sovrappeso e all’obesità.

Il consiglio più semplice e valido per tutti

Stress, frenesia, diete restrittive insostenibili. La genetica ci rende consapevoli di come siamo e sono le piccole abitudini quotidiane a darci una mano concreta. Non ingozzarsi e non arrivare al pasto tanto affamati da mangiare poi tutto quello che capita a tiro.

Masticare normalmente, senza fretta è molto importante anche quando siamo presi da fame “impulsiva. Masticando lentamente, infatti, si facilita la digestione, si apprezzano di più le caratteristiche organolettiche dei cibi e si evitano le abbuffate irrazionali. Affinché al cervello arrivino i primi segnali di sazietà devono passare all’incirca ben 20 minuti dal momento in cui si inizia a mangiare. Masticare lentamente può quindi aiutare a tenere a freno inutili eccessi alimentari.

La dieta giusta per chi ha una variante non ottimale del gene FTO

Il gene FTO e altri geni legati al metabolismo sono quelli che gli scienziati di g&life studiano da più di 10 anni. E’ grazie a questi studi che è stato messo a punto il metodo brevettato Generame Weight Intense, che è stato testato su 191 individui seguiti per 2 anni e ha dimostrato come questo metodo consenta di perdere più peso e in metà tempo.

Ecco quindi che se l’analisi dei geni responsabili del metabolismo di grasso e zucchero ha evidenziato una variante sfavorevole del gene FTO, non bisogna rassegnarsi: la scienza ci dice che è possibile contenere gli effetti e prevenire il soprappeso, per esempio, aumentando la durata dell’attività fisica settimanale. Non solo gli studi di g&life sul metodo brevettato Generame Weight Intese, a dimostrarlo sono diversi studi, tra i quali uno su adolescenti europei pubblicato nel 2010 e uno ancora più recente (2011) che riporta una meta-analisi su oltre 200mila individui.

Oggi quindi, grazie ai progressi della scienza è possibile non solo conoscere la propria genetica ma anche, in base a questa, poter scegliere i cibi giusti per il proprio corpo in modo da controllare - tra le altre cose - anche il senso della fame.

Il risultato alle volte è incredibile, come testimoniano, oltre agli studi scientifici, le persone che si sono affidate all'unico metodo brevettato al mondo.

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