Carboidrati

Carboidrati

I carboidrati forniscono energia al nostro corpo per svolgere tutte le attività quotidiane e supportare le funzioni biologiche. Si dividono in semplici e complessi, in base alla loro struttura chimica.

Di che cosa parliamo in questo articolo:

I carboidrati semplici

I carboidrati semplici (“zuccheri”), comprendono i monosaccaridi, quali il glucosio, il fruttosio (“zucchero della frutta”) e il galattosio (costituente del lattosio contenuto nel latte e nei suoi derivati), e i disaccaridi, quali il saccarosio “zucchero da tavola” (glucosio+ fruttosio), il maltosio (glucosio+ glucosio) e il lattosio (galattosio+ glucosio).

Gli zuccheri semplici sono presenti naturalmente negli alimenti, ma li possiamo trovare anche in forma raffinata, utilizzati come tali (saccarosio) o incorporati in cibi e bevande (saccarosio, sciroppo di glucosio a contenuto variabile di fruttosio), per aumentarne la gradevolezza.

Questi zuccheri sono assorbiti in maniera rapida dall’organismo: non richiedono attività metaboliche, in quanto non hanno bisogno di essere degradati; in altre parole, forniscono “energia pronta”.

I carboidrati complessi

I carboidrati complessi sono formati da più unità di monosaccaridi e richiedono un lavoro digestivo più impegnativo per essere trasformati in glucosio; per questo motivo, sono assorbiti più lentamente.

Sono rappresentati essenzialmente dall’amido, presente soprattutto nei cereali, nei legumi secchi e nelle patate, e dalla fibra alimentare, che troviamo negli ortaggi, nella frutta e nei legumi freschi, con la funzione di facilitare il transito intestinale e il raggiungimento del senso di sazietà. Inoltre, l’amido regola l’assorbimento di alcuni nutrienti, contribuendo al controllo della glicemia e della colesterolemia.

Perché preferire i carboidrati complessi

Perché aiutano a controllare i livelli di glucosio, colesterolo e trigliceridi nel sangue. Inoltre, sono utili per perdere peso, giacché i carboidrati complessi hanno la proprietà di aumentare il senso di sazietà.

I carboidrati devono essere presenti nella nostra dieta quotidiana. La FAO (Food and Agriculture Organization) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomandano di ingerire il 50-60% dell’energia totale dai carboidrati, ma solo il 10% dagli zuccheri semplici, allineandosi perfettamente allo schema della “nuova piramide alimentare“.

Carboidrati complessi: cereali integrali vs cereali raffinati

I carboidrati complessi si dividono in cereali integrali (frumento integrale, segale, orzo, farro, kamut, avena, riso integrale, selvatico, mais) e raffinati (la maggior parte dei biscotti, torte, farina 00, pasta di semola, pane, riso bianco).

La raffinazione è un processo di trasformazione alimentare (voluta dalla logica industriale, in quanto i prodotti a base di farina 00 si conservano molto più a lungo), capace di eliminare sostanze o parti di alimenti. Per esempio, della farina si elimina il germe e la parte esterna del chicco.

Allo stesso tempo, però, vengono meno alcuni nutrienti importanti, primo fra tutti la fibra alimentare, che serve per controllare i “picchi” glicemici, responsabili della “ipoglicemia reattiva”: questa si manifesta tipicamente dopo i pasti, spesso a distanza di due o tre ore dal loro termine, innalzando così ancora di più la glicemia e superando il fabbisogno giornaliero di zuccheri. Ecco perché sono da preferire i cibi integrali.

I carboidrati fanno ingrassare?

Dipende.

I fattori da considerare sono diversi: sicuramente non bisogna eccedere il fabbisogno calorico giornaliero, ma la quantità di carboidrati per non ingrassare dipende da persona a persona, perché ognuno li metabolizza in maniera differente.

Chi ha un metabolismo ottimo dei carboidrati può assumerli in quantità più alta senza rischiare di prendere peso; d’altra parte, chi ha il metabolismo sfavorevole, deve fare più attenzione alla quantità al tipo e alla combinazione con proteine e grassi.

Quindi i carboidrati non sono da demonizzare ma vanno assunti in accordo con la propria natura.

Il metabolismo dei carboidrati non è uguale per tutti!

Ciascuno di noi eredita dai propri genitori le proprie caratteristiche, basti pensare al colore degli occhi, ai capelli, all’ovale del viso. Queste caratteristiche sono scritte nel proprio DNA.

Nel DNA sono scritte anche caratteristiche che non si vedono: ad esempio, il modo in cui metabolizziamo i carboidrati, i grassi, l’intolleranza al lattosio, etc.

Come fare a conoscere il proprio metabolismo dei carboidrati?

Se fino a 10 anni fa sequenziare il DNA costava quasi quanto una automobile utilitaria (circa 20.000 dollari americani) oggi la tecnologia consente a tutti di poter analizzare il propri DNA. Basta un campione di saliva. Non solo: grazie al lavoro di industrializzazione portato avanti dai riercatori g&life, oggi è possibile analizzare il DNA, o meglio alcuni punti sul DNA, che influenzano il modo in cui metabolizziamo i nutrienti: conoscendo queste informazioni si può conoscere – ad esempio – il proprio metabolismo dei carboidrati e scegliere i cibi giusti evitando di ingrassare.

Su queste basi i ricercatori g&life hanno messo a punto, un metodo brevettato che è stato testato su quasi 200 persone seguite per 2 anni.

Oggi anche tu puoi decidere di investire nell'analisi della tua genetica (che si fa una volta nella vita) per scoprire quali sono i cibi più adatti a te. No beveroni, no spese intuili. I ricercatori g&life hanno messo a punto un piano nutrizionale che si basa sulle esigenze vere del tuo corpo. I risultati? A detta dei clienti possono essere strabilianti:

image

Se anche tu vuoi fare come Simona (testimonianza su Trustpilot) scegli Generame Weight Intense: il metodo brevettato, testato e provato. L'investimento migliore che puoi fare per perdere peso e avere un programma alimentare altamente personalizzato.

Scopri Weight Intese